Frana del Gallivaggio
MONITORAGGIO GEOTECNICO
LUOGO: Regione Lombardia, Italia
CLIENTE: Comunità Montana della Valchiavenna
PERIODO: 2018 - in corso
Hortus è stata chiamata ad intervenire in somma urgenza per installare un sistema di monitoraggio geotecnico sulla frana del Gallivaggio, dissesto roccioso insistente sull’omonimo Santuario e sulla SS.36 della Valle Spluga. Un sistema HMS-GEO in configurazione Early Warning è stato quindi installato all’inizio del mese di maggio 2018 per conto dell’azienda esecutrice delle operazioni di disgaggio e di messa in sicurezza del versante franoso.
Le informazioni acquisite dalla stazione si sono rivelate sin da subito un prezioso supporto decisionale per coordinare al meglio le procedure di cantiere e nel contempo garantire la massima sicurezza degli operatori coinvolti in questa delicata attività di consolidamento.
Dopo un primo periodo di monitoraggio, l’elevata criticità della situazione ha spinto la D.L. a decidere di integrare il sistema con nuova strumentazione per avere un quadro della situazione il più chiaro possibile.
Hortus si è dunque attivata per installare la strumentazione richiesta posizionando un totale di dieci estensimetri a controllo delle zone considerate maggiormente rappresentative e collegati ad un sistema di monitoraggio in continuo in grado di inviare messaggi SMS ed attivare un segnalatore acustico e luminoso in caso di criticità.
Quattro giorni prima del crollo naturale che ha interessato parte del dissesto, i sensori hanno rilevato l’accelerazione dei movimenti superando le soglie di allarme, definite secondo le prescrizioni del Piano di Protezione Civile, con conseguente interdizione del traffico veicolare lungo la SS.36 e sospensione di tutte le operazioni di cantiere.
La velocità di movimento è rimasta pressoché costante fino al giorno 29/05, durante la notte le curve di accelerazione hanno raggiunto un andamento esponenziale che ha attirato l’attenzione di tutto il personale preposto al controllo della frana. Alle ore 16:30 circa la parte più esposta dell’ammasso pericolante è collassata, richiamando con sé un volume di circa 3000 metri cubi che si è sgretolato precipitando per poi fermarsi nel vallo alle spalle del Santuario. Fortunatamente non ci sono stati feriti ed i danni agli edifici sottostanti sono stati contenuti.
Nonostante alcuni sensori siano andati distrutti durante il crollo, il sistema non ha mai smesso di trasmettere le informazioni relative alla stabilità dei blocchi rocciosi soprastanti.
Questo sistema è stato inoltre mantenuto operativo per garantire la sicurezza delle maestranze coinvolte nella costruzione del nuovo vallo di protezione realizzato dopo il collasso della frana. Hortus ha fornito per questo scopo una rete wireless di Early Warning composta da sette nodi di allertamento equipaggiati con sirene e lampeggianti distribuiti in tutta l’area di cantiere. Quattro di questi nodi sono stati realizzati in versione mobile così da poter essere installati direttamente a bordo dei mezzi di movimento terra coinvolti nelle attività di costruzione.
Il personale di Hortus è orgoglioso di aver contribuito alla buona riuscita delle procedure atte a garantire la sicurezza degli abitanti e di tutto il personale coinvolto nelle attività di cantiere.
I dati acquisiti, campionati ogni 30 secondi, dal sistema di monitoraggio hanno permesso di ricostruire con elevata precisione l’evoluzione del fenomeno di crollo e sono stati utilizzati, insieme ai dati interferometrici registrati da un radar LISA-LAB installato alla base della frana, in un abstract scientifico redatto e pubblicato da ARPA Lombardia.