Elettrodotto Favazzina

Elettrodotto Favazzina

MONITORAGGIO STRUTTURALE

LUOGO: Regione Calabria, Italia

CLIENTE: Rocksoil S.p.A.

PERIODO: 2016 - in corso

 

Hortus ha fornito a Rocksoil S.p.A. un servizio di consulenza, progettazione e fornitura per la realizzazione di un complesso sistema di monitoraggio geotecnico e strutturale, finalizzato al controllo in fase di esercizio della galleria e del pozzo all’interno dei quali si sviluppa un importante struttura di convoglio energetico.
L’elettrodotto si sviluppa lungo un tunnel, lungo circa 3 km ed un pozzo, profondo più di 300 m, attraversati da una condotta elettrica in AAT (380 kV): al loro interno sono presenti diciotto sezioni strumentate collegate all’unità centrale con un anello di trasmissione in fibra ottica.
La progettazione preliminare ha avuto una fondamentale importanza, soprattutto durante la fase di individuazione della componentistica più adatta per operare all’interno di una infrastruttura di questo tipo, caratterizzata da campi elettromagnetici molto intensi, temperature elevate e aria satura di umidità.
Per tali ragioni, Hortus e Rocksoil hanno sviluppato uno specifico sistema integrato in grado di offrire le migliori prestazioni in termini di affidabilità, precisione e robustezza rispettando gli stringenti requisiti tecnici di un’applicazione così delicata.
Il nodo centrale si basa su datalogger Campbell Scientific CR6, caratterizzato da una elevata potenza computazionale e da un ADC a 24 bit. Questo dispositivo interroga periodicamente i nodi installati all’interno della galleria utilizzando un sistema di comunicazione in fibra ottica che assicura la raggiungibilità delle sezioni strumentate in ogni momento.
Utilizzando una configurazione ad anello è stato possibile assicurare la disponibilità dei dati anche in caso di eventuali malfunzionamenti dei dispositivi ottici installati in corrispondenza di ogni sezione strumentata, infatti, nonostante risulti interrotta la dorsale primaria, è possibile utilizzare quella secondaria per raggiungere i nodi successivi a quello guasto.
Ogni centralina corrispondente alla singola sezione è basata su un’interfaccia in corda vibrante (CS AVW200) che acquisisce le sedici barrette estensimetriche tramite un multiplexer (CS AM16/32B),
la cui programmazione prevede una riduzione significativa dei consumi durante le fasi di attesa (<1mA) e permettendo quindi di alimentare il sistema con un UPS di dimensioni particolarmente compatte che garantisce la disponibilità dei dati per alcuni giorni anche in mancanza dell’alimentazione primaria.
Le misure restituite dagli strain gauge, precedentemente affogati nella struttura della galleria, vengono compensate in temperatura grazie ad un termistore installato al loro interno, in modo da assicurare una elevata accuratezza nella misura di deformazione. Inoltre, nelle sezioni strumentate della parte orizzontale sono stati installati alcuni piezometri per valutare le pressioni interstiziali.

L’intero sistema di monitoraggio, installato da tecnici specializzati del Cliente, ha superato in maniera eccellente la fase di collaudo in opera e continua a funzionare correttamente.

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